5 giugno 2015: un contributo speciale al nostro progetto! I libri di FIORENZA MANNUCCI
06.06.2015 14:52Stavolta li ho proprio chiesti, li ho proprio voluti! A connotare ulteriormente l'appartenenza del Circolo alla propria realtà, alla propria gente. Fiorenza ieri era lì in piazza e i suoi libri in casa...detto fatto! Avranno un posto d'onore nel nostro scaffale!
Quella che per gli abitanti della nostra frazione è "Fiorenza" di fatto è anche di più! E' testimone attendibile di parte della storia di Palazzetto, è scrittrice capace di cogliere nella semplicità delle sue genti e delle loro vite, la specificità, di quegli anni, di quei detti, di quei lavori, di quelle terre...E' colei che ha reso indelebili nelle nostre memorie le vite dei nostri nonni, bisnonni, vecchi vicini, amici scomparsi...
Fiorenza ha voluto restituire con i suoi testi ciò che "la sua terra" e la sua gente le hanno donato nel tempo!
"La mia terra è Palazzetto una frazione del Comune di Chiusdino. Un borgo apparentemente insignificante sia dal punto di vista artistico che storico, nato per caso sui margini della strada che da Siena conduce a Massa Marittima e di lì al mare. La strada del barrocciaio, del seggiolaio, dello zoccolaio,...del mendicante, della pirite, della transumanza. Un paesino che si trova al centro delle Colline Metallifere, a due chilometri dall'Abbazia Cistercenze di San Galgano e dalla chiesa romanica che custodisce la "spada nella roccia". Un borgo nato anche grazie alla vicinanza del fiume Merse, chiamato comunemente "la Merse" come fosse una divinità femminile che, fin dall'antichità, ha sempre provveduto a soddisfare i bisogni primari delle persone che vi hanno abitato. Gente umile, affabile, instancabile che con i suoi modi di fare e dire, grazie anche all'influenza di più culture di passaggio, ha dato vita ad una "storia" degna di essere trascritta. "La mia terra" è la terra di tutti, dove ogni persona umile si può ritrovare. E' un testo sia antropologico che didattico che mira a recuperare da vicino la memoria per scoprire le nostre radici"
Questo articolo è il mio ringraziamento, a nome di tutti coloro che hanno potuto apprezzare quanto da lei narrato, e anche a nome di quelli che lo faranno, magari sfogliando i suoi libri mentre il loro bambino gioca nel Circolo!
Oltre a "La mia terra" l'autrice ci ha donato " 'Un mi ci fa ripensa'" ovvero, come lei spiega, "l'espressione dialettale più ricorrente nel testo di coloro che, ormai arrivati ad una veneranda età, rievocano fatti ed eventi della loro vita trascorsa; una vita che a volte vogliono dimenticare in quanto fonte di sofferenze[...] o esaltano e commiserano contemporaneamente quando la confrontano con quella attuale".
...e "Profumo di giaggiolo - Vita e amori del tempo passato" , un intreccio amoroso che ha per protagonista Almo, contadino mezzadro..!
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